Il miglior amico di un camionista? È a quattro zampe!
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Quello del camionista è un mestiere solitario. Se il mito di vivere on the road resiste in un modo o nell'altro è perché in fondo siamo tutti un po' romantici. L'idea di una vita randagia, senza eccessivi vincoli, liberi di spostarsi in lungo e in largo per il mondo ha ancora il suo fascino.
Ma spesso la realtà è molto più prosaica e c'è chi ormai, dopo anni passati alla guida, è decisamente disincantato. Stare solo per tanto tanto tempo non è solo noioso, diventa stancante: ti rende tutto più difficile. Poco diffusa da noi, ma con un seguito sempre più notevole all'estero, l'idea di portarsi appresso un piccolo animale da compagnia è molto meno stravagante di quanto non potrebbe sembrare. E la scienza lo conferma.
Quando uno smartphone non basta.
Una delle questioni che la gente di solito ignora è quel senso di solitudine che ti prende dall'aver guidato per centinaia di chilometri, magari senza aver visto anima viva per tutta la giornata, mentre sei lontano da casa e i pensieri vanno alla famiglia, ai progetti mai realizzati, a quello che avresti potuto fare se avessi insistito di più... Piccoli, grandi momenti di sconforto che capitano a tutti, certo, ma che sono più frequenti per chi se ne sta rinchiuso in un abitacolo per ore e ore.
Quella solitudine a volte può portare a un senso di inadeguatezza, di tristezza che se tende a ripetersi con una certa frequenza, rischia di sfociare in depressione, con conseguenze, talvolta, molto serie. Radio, smartphone e diavolerie varie, di cui ormai non sappiamo più fare a meno, non sono affatto la panacea di tutti i mali: un essere umano non sarà mai sostituibile da un oggetto, per quanto sofisticato esso possa essere. Abbiamo bisogno del calore dell'altro e non c'è macchina che tenga.
Ma poiché portarsi dietro l'amico o la fidanzata o la moglie all'interno della nostra cabina non ci è permesso, possiamo almeno godere della compagnia del nostro cane. A qualche veterano questa ipotesi sembrerà assurda, ma chiunque abbia mai posseduto un cane o un gatto sa perfettamente quanto tra noi e il nostro animale si crei una relazione molto speciale. Victor Hugo, un grande scrittore francese dell'ottocento, pare avesse detto una volta: “Guardate negli occhi il vostro cane e ditemi se non vi vedete l'anima”. Ed è vero... Sarà l'anima, sarà qualcos'altro che non sappiamo definire, sarà la vita che scorre ma di certo in quello sguardo nel quale ci specchiamo, noi avvertiamo un “qualcosa” che ci dice in modo inconfutabile che l'animale davanti a noi sente, capisce, prova emozioni...
Avere il nostro animale accanto non è solo un piacere: è molto di più!
Se il cosiddetto senso comune è consapevole dell'unicità del rapporto uomo/animale domestico praticamente da sempre, la scienza che non può accontentarsi di semplici sensazioni o ipotesi non fondate, è da almeno un secolo che è giunta a conclusioni analoghe. La pet-therapy è una terapia incentrata sul rapporto tra paziente e animale; la possibilità che tra i 2 si inneschi un qualsiasi tipo di relazione, per lo più positiva, ha delle eccezionali ricadute sulla psiche del malato che recupera non solo un rapporto con il mondo esterno, ma anche un'attenzione verso un altro essere vivente che diventa un “prendersi cura di”. I benefici della terapia, ed è questo che a noi interessa sottolineare, sono comunque molto simili alle sensazioni che proviamo di norma con un animale domestico. Anche a bordo del nostro camion!
- Non essendo mai di natura competitiva, quello con il nostro animale è un rapporto del tutto disinteressato, privo di tensioni, basato su un linguaggio per lo più non verbale, ma soprattutto empatico/emotivo. Ne deriva un benessere psicofisico che ci rende senz'altro più rilassati e sereni, anche alla guida.
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È un antidoto contro la solitudine e quel senso di opprimente alienazione che potrebbe prenderci dopo ore e ore lontani da casa. Avere il nostro cane a fianco è portare sempre con noi un pezzo del nostro mondo: quello che più conta.
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Uno stato psicofisico generalmente meno esposto allo stress comporta anche una pressione sanguigna nella norma, una frequenza cardiaca regolare e dunque una maggiore tranquillità.
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L'avere il nostro amico a 4 zampe a bordo ci porta, in automatico, ad avere uno stile di guida più responsabile, più accorto: non siamo da soli dobbiamo anche pensare a chi ci sta accanto.
Durante le soste poi, prendersi cura del proprio cane ci fa sentire parte di qualcosa, di essere utili in modo immediato, di condividere dei sentimenti che certamente saranno ricambiati. Un rapporto vero con le sue regole, le sue attenzioni, i suoi momenti magari meno sereni. Ma nel caso, qualunque sia stato il motivo della “baruffa” quando ci giriamo verso il nostro cane che ci guarda con quell'aria sempre un po' triste, vagamente rassegnata, ma sempre speranzosa, dimentichiamo subito tutto.
Un'ultimissima cosa: non avrete solo un amico a bordo, ma anche il migliore e più economico antifurto in circolazione!